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Esche pesca alla trota

Benvenuto in questo articolo dove troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno sulle esche per la pesca alla trota.

Esistono sia in natura che in commercio vari tipi di esche per insidiare le nostre trote, sia nei torrenti, nei fiumi e nei laghi. La distinzione principale è tra esche naturali (vive) ed esche artificiali.

L’utilizzo di esche vive è destinata a continuare visto la loro grande efficacia, anche se quelle artificiali, per varietà di forme e colore,rappresentano una alternativa ottimale per catturare le nostre prede.

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Le esche naturali (vive)

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Ecco la lista di tutte le esche naturali particolarmente utili per la pesca alla trota.

Bigattini

Esca universale che può essere utilizzata anche per la pastura, la dove consentito dai regolmaneti.

In commercio ne esistono di vari colori, quello più classico è di colore bianco, ma ci sono anche rossi, gialli ed arancioni.

Quando il bigattino invecchia diventa duro e si scurisce, la pelle ispessisce e diventa di colore scuro, e anche questi hanno largo uso. Al fine di ottenere questa trasformazione in modo veloce,si consiglia di lasciarli senza cibo e con della sabbia asciutta in frigo per circa una settimana.

Immergendo il bigattino in acqua calda, otterremo il bigattino “stirato”, esca che sta diventando insostituibile per la pesca e la pasturazione. Il prezzo di acquisto è davvero basso ed è l’esca che quando si va a pescare in velocità non deve mai mancare.

Volendo conservare i bigattini per diverse settimane, possiamo congelarli nel freezer, oppure se si vogliono conservare per pochi giorni, dobbiamo tenerli in frigorifero utilizzando un barattolo con i fori per far circolare l’aria, e nutrirli con semolino.

L’innesco è semplice: su ami piccoli, si innesca uno o due bigattini dal dietro, così la punta resta libera di muoversi.

In alternativa si può innescare un singolo bigattino sempre da dietro fino alla testa sul gambo dell’amo ed uno o due a scodinzolare.

Gozzer (bigattino colorato)

Particolarmente indicato per la pesca inglese, la sua densità e la dimensione più grande permettono di lanciarlo più lontano rispetto ad una larva normale.

Il gozzer è un bigattino prodotto per il solo fine dell’innesco poiché è raro e pregiato. Si riesce a produrre solo ristrettissime quantità.

Le condizioni con cui va allevato ne determinano la sua rarità, che riscontriamo anche nella sua caratteristica biologia, poichè è fisicamente e strutturalmente diverso dal bigattino standard in quanto più grosso di circa un terzo.

Deve essere allevato al buio completo e deve essere utilizzata carne particolare come il cuore di maiale, il pollo e il piccione per nutrirlo, poiché questo tipo di alimentazione lo ingrosserà e lo renderà molto morbido e succoso, ma meno vitale e resistente del bigattino classico.

Lo si trova nei migliori negozi di pesca dove solitamente si riforniscono gli agonisti con il nome di “orsetto” ed è consigliabile ordinarlo in modo preventivo.

Bigattino Pinky

Il pinky è un bigattino dal colore naturale rosa sbiadito. Per tale motivo viene identificato con il termine inglese pinky (rosa).

Rappresenta uno stadio larvale di una tipologia di mosca che si differenzia dalle altre unicamente per la pigmentazione cutanea che tende al color marrone anziché al nero.

Come esca da amo non è molto pregiata, si usa principalmente per catturare esemplari di piccola taglia, ma è di notevole importanza ai fini della pasturazione se sorge la necessità di doverli inserire nella pastura farinacea, data la loro scarsa vitalità permettono alle palle di pastura di disgregarsi più lentamente ma in anticipo rispetto ad una palla senza larve e più in profondità.

Caster (Crisalide)

Il caster è in una fase di trasformazione intermedia tra larva e mosca.

È inanimato ma molto attrattivo. I caster in realtà sono bigattini ad uno stadio larvale successivo.

È lo stato della larva che gli inglesi, chiamano con questo nome, la raggiunta maturità, in cui la consistenza dell’involucro cambia, assumendo un colore rossiccio, bruno, e infine nero.

Il primo stadio, quello del colore rossiccio, è ritenuto ottimale, in quanto affonda come un bigattino, ed ha una buona tenuta all’amo.

Verme canadese (lombrico)

Noto con il nome di lombrico, è un’esca molto polivalente.

È un’esca universale, per tutte le stagioni, e per tutti i pesci. Il Verme Canadese (come il nome lascia intendere), è importato direttamente dal Canada e per tale motivo lo troviamo disponibile in commercio solo da Aprile ad Ottobre.

Questo tipo di verme è molto utilizzato per la pesca alla trota nei torrenti e nei fiumi.La conservazione ideale prevede una temperatura compresa tra 2 e 5 °C.

Verme di terra

Il lombrico è un verme di colore rosso scuro o marrone con striature a volte grige, lo troviamo in tutta Italia ed è facile da procurare.

Per questo motivo, molti pescatori scavano buche nel terreno umido e reperiscono tali lombrichi. Le sue dimensioni variano da 5 – 6 cm ad un massimo di 15 – 20 cm per gli esemplari più grandi.

Senza dubbio il verme o lombrico di terra è l’esca più usata, perché è sicuramente conosciuta da tutti i pesci.

Conservarli è semplice: basta dare loro un pochino di verdura e ogni tanto inumidire leggermente la terra.

Mettere nel vasetto ogni tanto un po’ di fondo di caffè, li aiuterà a mantenere un colore scuro.

Innescarli è semplice, basta far entrare l’amo dalla parte della testa del verme stesso, ossia quel punto che presenta un anello di colore leggermente diverso, spingiamolo fin sopra la paletta dell’amo che fungerà da fermo, facciamolo salire per un pezzo anche sul filo.

La punta dovrà uscire a circa metà del verme, lasciando cosi la coda libera di muoversi.

Tebo (camolone)

È comunemente chiamato dai pescatori “camolone“.

Essendo stata importata da non molto tempo dal Cile, dove vive nei tronchi degli alberi, scavando lunghe gallerie, possiamo definire il tebo come un’ esca “ giovane”.

Alla vista appare come una grossa camola di 3 o 4 cm, di colore pallido, con il dorso più o meno rosso e la testa scura.

Assomiglia ad una grossa camola del miele, non presentando nessuna corazza esterna, come ad esempio il caimano.

Lo troviamo nei negozi di pesca tenuto in scatoline contenenti una strana pasta.

I garisti lo utilizzano moltissimo sulle trote d’immissione per invitarle ad attaccare in virtù del particolare aroma che emana.

Si innesca da solo in modo naturale su ami che vanno dal n.4 al n.8 oppure in coppia con la camola del miele.

Camola

In natura questo bruco, ha un corpo chiaro giallognolo di forma rotondeggiante suddiviso in segmenti anulari; ha una misura media di circa 2/3 cm di lunghezza ed un diametro di circa 4 mm, l’intero corpo è ricoperto di piccoli peli chiari setolosi, mentre la testa presenta una colorazione bruna; nei primi segmenti del corpo sono presenti tre paia di zampe che gli permettono la motilità.

Questo tipo di bruco è diventato l’esca per eccellenza per la pesca della trota, sia date le sue caratteristiche esterne come la colorazione chiara del suo corpo, sia per la vitalità, ma anche per la sua facile conservazione e reperibilità in tutti i negozi di pesca; dove si possono acquistare in scatolette di plastica già pronte, conservati in rotolini di cartone o con trucioli di legno, mantenuti ad una temperatura tra i +2° e i +10° C.

Durante le competizioni di pesca alla trota lago, soprattutto negli ultimi turni di gara, si ha però la necessità di escogitare strategie e adottare esche alternative per cercare di stimolare l’appetito e l’aggressività dei pochissimi pesci rimasti lasciando in disparte la classica “camola” naturale, per ricorrere ad esche alternative tra quelle consentite dal regolamento di gara tra le quali spesso appaiono le camole colorate. Si tratta dello stesso identico bruco, che opportunamente trattato, assume una colorazione differente rispetto al caratteristico giallognolo con cui è presente in natura.

In alcuni negozi di pesca si possono trovare infatti, oltre ai classici scatolini di camole naturali, confezioni contenenti camole colorate: rosse, verdi, oppure di colori misti.

La camola è un’esca eccellente per la trota.

Molto utilizzata per la pesca al «tocco». È reperibile in barattolini nei negozi. La camola del miele è sicuramente la più popolare e più impiegata; essa può essere usata sia da sola che in coppia, oppure assieme ad altre esche come il verme o il caimano; ma in tutti i casi si deve come sempre garantire una perfetta rotazione dell’esca.

Teniamo sempre presente che è un esca molto delicata, per tale motivo si consiglia di usare ami a filo sottile con paletta piccola per non rovinare l’innesco, e inoltre si dovrà prestare molta attenzione a non far uscire il liquido della camola, poiché si svuota, infatti, risulterà inefficace per l’azione di pesca.

Caimano

È una larva robusta e attiva, di cui la trota va pazza.

È utilizzata per la pesca della trota in laghetto, ma è molto efficace anche in torrente, soprattutto per trote di recente immissione.

Caratteristica principale è la corazza molto dura, che rendono questo tipo di esca molto più resistente di altre esche vermiformi.

Questa corazza permette a questo tipo di esca una rotazione molto veloce ed attirante, oltre ad aumentare la resistenza durante i lanci.

Si innesca dalla parte della coda, lasciando che la testa e le zampette avanzino fuori dall’amo (preferibilmente a gambo lungo) in modo da formare una specie di “L” che ne attribuirà la rotazione.

È un’ottima esca anche da innescare in coppia con la camola, però, in questo caso, dovrà esser spezzato in due, e la parte da usare sarà dalla sua metà fino alla coda. Poi, dovrà essere inserito prima il mezzo caimano fino a salire sul filo e dopo la camola.

Le esche artificiali

esche artificiali pesca alla trota

Artificiali rotanti (cucchiaino rotante)

Rappresenta l’esca per praticare lo spinning, ossia una tecnica di pesca fatta di lanci e recuperi continui.

Può essere definito l’artificiale più classico della pesca alla trota, soprattutto nei torrenti. Tutte le case produttrici si sono sbizzarrite nel realizzare ogni tipo di cucchiaino con pale dorate, argentate, multi color etc… anche il corpo dell’artificiale rotante può essere colorato per assomigliare ad insetti (giallo o rosso con strisce o con puntini) oppure argentato, dorato, in bronzo o con colori fluo.

Generalmente con acque limpide si utilizzano artificiali con palette argentate e corpo rosso o “naturale”, mentre con acque torbide o pesce particolarmente apatico, si possono provare i colori più accesi e gli artificiali più variopinti.

Ciò che comunque rimane di elevata importanza è la caratteristica meccanica di rotazione di questo artificiale. Esso è cosi costituito: paletta, asse, corpo piombato e amo (ancoretta o singolo).

La differenza principale la troviamo nella paletta, che può essere di vario tipo: stretta, larga, lunga o corta, montata sull’asse o attaccata al cavalierino (un archetto di metallo che la tiene agganciata all’asse (l’asse è il perno dove gira).

Per una scelta ottimale della paletta da utilizzare, si dovrà tener conto oltre che dal fondale e dalla portata dell,acqua, dall’entità della corrente, poiché la paletta offre resistenza meccanica all’acqua e quindi in corrente una paletta più piccola e stretta soffre meno, mentre più grande e larga farà maggiore resistenza.

Artificiali ondulanti

L’artificiale ondulante viene generalmente impiegato nei laghi, ma nelle taglie più piccole, si può usare anche nelle buche dei torrenti con acqua più calma, anche in questo caso le palette sono colorate in modo molto diverso; si passa dalle palette ondulanti di colore dorato o argentato, con o senza inserti colorati, a palette che ricordano la livrea delle trote fario, iridee o marmorate, assomigliando durante il recupero a piccoli pesciolini.

Molto importante risulta essere la fase del recupero. Esistono infatti varie tipologie: Lineare, rappresenta il tipo di recupero più usato dai principianti.

Dopo il lancio, si effettuata un recupero dritto e lineare a velocità costante. Velocità irregolare, dove la caratteristica principale è rappresentare proprio dal variare della velocità di recupero.

Molto spesso durante i rallentamenti che avviene l’attacco da parte del pesce. Saliscendi (o dente di sega), l’artificiale viene lasciato affondare per qualche secondo, poi si recupera un po’ di filo per farlo risalire; si blocca il recupero in modo che scenda un pochino, e poi si recupera di nuovo; avanti così fino a sotto riva.

Da attuare principalmente su fondali un po’ profondi ma ha qualche ovvio problema di incagli in luoghi ricchi di ostacoli.

Scarti laterali, la canna viene protesa col cimino un po’ alto, e si imprimono strappetti non troppo forti a destra e a sinistra, facendo in modo che l’esca assuma un movimento a zig zag.

Molto utile in luoghi poco profondi, o con erbai fitti e ostacoli. In virtù della versatilità di questi artificiali, ci possiamo inventare “recuperi personalizzati”, combinando insieme questi recuperi base o altri elementi.

Minnow

Le forme ed il peso dei minnows possono essere tali da variare l’assetto dell’artificiale durante il recupero e quindi definire esche superficiali o affondanti.

Cosi pure l’aggiunta o l’assenza di una paletta, fattori questi che ne determinano l’azione di pesca ( superficie, fondo, mezza acqua ).

Esistono in commercio vari tipo di minnow.

Ci sono i minnow di superficie che lavorano solo in superficie e sono del tutto galleggianti, da non confondere con i floating che lavorano nel sotto superficie e hanno la paletta.

Simulano pesci in difficoltà per cui facilmente predabili. I minnow con paletta piana, dispongono di una paletta piana di dimensioni piccole hanno un movimento lento, normalmente sono anche leggeri, e per tale motivo entrano di diritto a far parte della categoria galleggianti (floating).

Hanno sempre un piccolo affondamento quando recuperato, dovuto al fatto che c’è la paletta e lavorano in superficie o sotto la superficie, Un esempio sono i Floating della Rapala. I minnow con piccola paletta bombata durante il recupero hanno uno scodinzolio veloce e tendono ad avere un affondamento medio.

Esche siliconiche

Sono certo che tutti coloro che praticano la pesca alla trota nei laghetti, prima o poi, faranno uso di esche di natura siliconica.

In commercio c’è veramente l’imbarazzo della scelta: jig multicolore, jig bianchi,spaghetti chiamati anche frullini), vermicelli.

Insomma, esche nate per lo spinning ultraleggero, e introdotte nella trota lago per il panorama amatoriale perché in gara, sono assolutamente vietate.

Queste esche, talvolta micidiali e risolutive, rivestono un ruolo assolutamente importante nel bagaglio tecnico del pescatore per diletto.

Non dovrebbero mai mancare nella cassetta del pescatore.

Pastella

La pastella è un tipo di esca utilizzata principalmente da coloro che si dilettano nei laghetti. I risultati possono variare a seconda degli inneschi, dei colori, delle specifiche dell’esca stessa.

È molto usata tra dilettanti e agonisti, è impiegata pressoché ovunque, Quasi tutti i pescatori di trota lago l’hanno provata, hanno acquistato uno o più barattoli e hanno sperimentato anche le diverse colorazione.

È una validissima alternativa alle esche vive o a quelle siliconiche e stimola la curiosità di pescatori (e anche delle trote) perché molto spesso, quando le trote sono apatiche e non vogliono saperne di mangiare le esche naturali, la pastella mostra il massimo della sua efficacia.

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