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Pesca della trota a Spinning

pesca della trota a spinning

La pesca a spinning della trota rappresenta un tipo di pesca indirizzata alla ricerca di pesci predatori, siano essi marini o d’acqua dolce.

Quella dello spinning è una tecnica molto antica, infatti nel libro di Oppiano, dal titolo “Halieutic”, troviamo una descrizione della pesca fatta con artificiali.

Il termine inglese spin vuol dire ruotare e, infatti, da tale movimento, prende il nome detta tecnica.

È nata principalmente per insidiare e catturare prede con i cucchiaini rotanti. Questi ultimi sono artificiali lanciati e recuperati velocemente in maniera da stimolare l’istinto predatore del pesce grazie anche alle vibrazioni che vengono prodotte in acqua dall’artificiale.

Nei tempi antichi queste esche artificiali erano prodotte con le ossa degli animali, adeguatamente modellate.

Con il passare degli anni, tali esche hanno subito una trasformazione, e vengono prodotte in metallo, silicone, legno o plastica.

Le esche più comuni rimangono comunque i cucchiaini che si dividono in ondulanti o rotanti, che grazie ad una paletta metallica che ruota attorno all’asse centrale, luccicano in acqua attirando le prede. I cucchiaini da spinning sono inoltre dotati di un piccolo piombo che permette di aumentare la distanza di lancio ma anche la discesa e determina la profondità durante il recupero.

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Il pesce predatore, nel notare il movimento dell’artificiale che simula quello di una preda, si getta a capofitto attratto dall’esca dall’esca, dalle vibrazioni o semplicemente anche soltanto dal colore.

Possiamo definirla con estrema determinazione quale una pesca dinamica, poiché dovuta al fatto che il pescatore deve andare alla ricerca della preda.

Sia essa praticata in mare o in acqua dolce, la pesca a spinning è un continuo “lancia e recupera”,associando degli spostamenti lungo le rive. Una pesca che spesso da risultati poco reddidizi per il fatto stesso che la cattura a spinning non è cosi frequente.

È per tale motivo che sono in tanti gli amanti di questo sport ad abbandonare questa tecnica dopo averla provata per la prima volta.

Ma la caratteristica della pesca a spinning è costituita di sacrifici e insistenza. Si dovranno effettuare prove e test per cercare di essere più furbi del pesce.

Testare artificiali differenti, colori differenti, profondità differenti sino a riuscire infine a catturare l’ambita preda.

La pesca a spinning è praticata in tutta Italia, in particolare in acque dolci per la pesca alla trota, al luccio e al persico, al mare per la pesca alla spigola.

Quest’ultimo pesce infatti è preda d’eccellenza per la pesca a spinning. Sulle coste di Francia e Spagna la spigola viene pescata regolarmente a spinning, non solo in mare ma anche nei canali salmastri.

La pesca della trota a spinning, varia, anche in maniera considerevole, in termini di tecnica, di attrezzatura e di esche utilizzabili: in relazione all’ambiente in cui è praticata e al tipo di pesce che si intende catturare.

Ad esempio, nella pesca a spinning in torrenti di montagna, dove vive la trota fario, si utilizzano canne non più lunghe di 1,70/1,80 m, mono fili molto sottili (non più di 0,18 mm di diametro) ed esche artificiali molto leggere (rotanti fino a 6 grammi).

Invece, la pesca nei grandi laghi per la cattura di lucci o trote lacustri consente l’utilizzo di canne lunghe fino a 2,7 m, mono fili anche dei 0,30/0,35 mm di diametro e rotanti pesanti fino a 25/30 gr. Le fasi importanti della pesca a spinning sono due: il lancio ed il recupero. Per lanciare il nostro artificiale il più lontano possibile si deve utilizzare una canna con la potenza adatta.

Se si tratta di piccoli casting jig o di piccoli minnow si deve prediligere una canna più sensibile con azioni rapide per agevolare il movimento durante la fase del recupero.

Se si tratta invece di grandi artificiali si dovrà usare una canna ad azione più’ importante con consequenziale aumento della grammatura.

Molto importante è la fase del recupero che deve avvenire i sintonia tra i giri del mulinello ed i movimenti dati alla canna dal nostro polso.

Cosi facendo riusciremo ad animare il nostro artificiale sino a farlo sembrare quasi “vivo”. Dobbiamo tener presente che ogni tipo di artificiale ha bisogno di un’ animazione differente.

Qualora lo si strattoni con jerk, o con recuperi lenti o al contrario veloci, sta a noi trovare il giusto equilibrio e la giusta animazione da imprimere al nostro artificiale al fine di farlo sembrare più realistico possibile all’istinto e agli occhi della nostra amata preda.

La pesca allo spinning si pratica tutto l’anno, con un incremento particolare delle catture in estate e in autunno.

L’inverno è il momento propizio per le grosse Spigole, ammesso che si conoscano le poste buone. Dal punto di vista meteo, un mare piatto e limpido non invoglia certo alla battuta e non può che procurarci un bel “cappotto”!

Le altre condizioni sono più allettanti ed il massimo è il mare nella fase iniziale di scaduta. Gli orari migliori sono, come sempre, il mattino presto ed il tramonto.

Con acque molto mosse si può provare, con qualche probabilità di riuscita, a qualsiasi ora. Anche praticare la pesca allo spinning nei torrenti, nei fiumi e nei laghi ha una fascino particolare, poiché particolare e affascinante è l’ambiente naturale in cui praticare questa attività.

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