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La trota fario

la trota fario

La trota fario: gli esemplari di questo specie possono assumere dimensioni molto diverse a seconda dell’ambiente in cui sono allevati: la Trota di lago e la Trota fario appartengono, infatti, a questa semi specie, ma mentre la prima può raggiungere oltre 1 m di lunghezza e 15 kg di peso, la seconda arriva al massimo a 50 cm e a 1-1,5 kg.

Anche la colorazione della trota fario varia moltissimo in relazione all’ambiente e al ceppo d’appartenenza, ma solitamente è costante la presenza sui fianchi degli adulti di macchie nere e arancio contornate da un cerchio bianco e di una spessa striscia di colore arancio sul margine della seconda pinna dorsale, e nei giovani di grosse macchie ellittiche grigie allineate dall’opercolo fino alla coda.

Habitat

Questa specie di trota, nel suo ambiente originario, vive in acque piuttosto fresche e con alto tasso d’ossigeno di torrenti con fondo sassoso o ghiaioso.

Gli esemplari adulti in genere prediligono le pozze più profonde e, durante la caccia, si orientano controcorrente catturando invertebrati e piccoli pesci, secondo la taglia e la disponibilità, e sono perfino in grado di effettuare salti fuori dalla superficie dell’acqua per catturare insetti alati.

Gli esemplari di taglia maggiore possono anche predare anfibi adulti di Rana italica. Gli esemplari più giovani tendono ad utilizzare le aree ricche di rifugi con acqua poco profonda.

Riproduzione

La riproduzione avviene dal 2°-3° anno d’età, nel periodo novembre-febbraio, su fondi ghiaiosi; qui la femmina ripulisce una zona e vi deposita le uova di colore giallo, che ricopre poi utilizzando la coda. I giovani escono dal rifugio allo stadio di trotelle.

È necessario porre l’accento sul fatto che attualmente, l’areale di riproduzione in natura, è molto più limitato di quello di distribuzione.

Ciò è dovuto a diversi fattori poiché questa specie, molto amata dai pescatori sportivi, è tra le più introdotte artificialmente in natura, ma spesso i luoghi di semina non sono idonei per fattori climatici.

Tra questi è molto limitante il regime idrologico che prevede, almeno per la Toscana, un massimo di portata dei corsi d’acqua con elevata turbolenza e torbidità in coincidenza con il periodo di frega della trota fario mentre nei corsi alpini trova nello stesso periodo le condizioni adeguate alle proprie esigenze, ossia acque calme, trasparenti e ben ossigenate.

Un altro rilevante fattore di ostacolo alla riproduzione è di natura normativa: la legislazione vigente nella regione Toscana in materia di pesca (L.R. 7/05) prevede infatti che la taglia minima di cattura sia di 22 cm e le trote non riescono spesso a raggiungere la maturità sessuale che, come già detto, è in genere al 2°-3° anno d’età, cui corrisponde a una taglia di 20-25 cm.

La trota fario la troviamo soprattutto la mattina presto o la sera. Solitamente si allontana dal rifugio anche per parecchi metri, attaccando voracemente la preda. È di natura solitaria, e ha abitudini territoriali.

È di natura timida e sospettosa e tende a difendere molto energicamente il suo posto di caccia prediligendo zone ombreggiate poiché rifugge dalla luce forte del sole.

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